SCHEDA DEL FILM

Cinema Sarti Faenza

giovedì 10 ottobre

TAXI MONAMOUR

  • Regia: Ciro De Caro
  • Attori: Rosa Palasciano, Yeva Sai, Valerio Di Benedetto, Ivan Castiglione, Matteo Quinzi
  • Distribuzione: Adler Enterteinment
  • Nazione: Italia 2024
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 110 minuti
  • Orari

    gio 10: 21.00

    Sarti d'Essai

Trama del film

A Roma s'incontrano per caso due solitudini, due giovani donne un po' tristi e fragili, e indecise su cosa fare della propria vita. Anna è in prova come cameriera in una trattoria, il fidanzato è spesso all'estero per lavoro e lei ha da poco scoperto di avere una malattia ma non trova la forza di affrontarla; non si è confidata nemmeno in famiglia, né con la madre né con i fratelli. Nadia (a cui Anna dà inizialmente il nome di Cristi) è una ragazza venuta dall'Ucraina dopo l'inizio della guerra per stare dagli zii, fa la badante e rifiuta altri lavori perché vuole tornare al suo Paese. Lentamente, tra le due nasce un'intesa che lascerà il segno su entrambe.

Trailer

Commento

Nella vita delle protagoniste tutto sembra precario, ma quel legame nato per caso vuole resistere, per il tempo di una canzone o di una corsa in macchina, e finisce per commuovere.  Dopo Giulia (2021), il regista Ciro De Caro prosegue nel suo racconto della generazione spaesata di trentenni e nella sua esplorazione dell'animo femminile, sempre in coppia con la co-sceneggiatrice e attrice Rosa Palasciano che qui interpreta Anna, sospesa in quell'età giovane ma non più così giovane, tra qualche rimpianto nascosto nel passato e l'incertezza del futuro.  Anna vive una quotidianità priva di slanci, dovrebbe curarsi da una malattia, e si divide tra affetti più o meno stabili: il legame profondo con il simpatico fratello Angelo (Valerio Di Benedetto), il più vicino a lei per precarietà esistenziale, e quello esitante con il fidanzato (non a caso, il saluto all'aeroporto prima della sua partenza è lasciato fuori campo mentre la camera rimane dentro l'auto).  Una sera, alla fermata di un autobus che non passerà, Anna s'imbatte nella bella e diffidente Nadia (Yeva Sai), e insieme condividono un passaggio in macchina - da cui l'espressione "Taxi Monamour" del titolo - da due tipi arabi, respingendo un tiepido tentativo di approccio.  Bionda, occhi chiari, meno espansiva, Nadia sembra quasi l'opposto di Anna, e invece è come se le due si guardassero allo specchio; pure lei trattiene dentro di sé un mondo, si sente fuori luogo, desidera tornare in Ucraina. Ha inizio così un rapporto in cui le due gradualmente si conoscono, entrano in intimità, comunicano anche senza bisogno di parole.  Tra i modelli d'ispirazione dichiarati da De Caro ci sono Rohmer e Cassavetes, e in effetti il film procede inseguendo l'interiorità dei personaggi con la camera a mano, con sguardo sincero e non giudicante. Non mancano i momenti da commedia, specialmente nei divertenti siparietti familiari, e così la storia cresce pian piano portandosi sottotraccia quel carico di malinconia ed emozione, che fuoriesce in un bagno al mare, guidando fin lì con la patente scaduta, o in un ballo notturno.  Fino ad un finale catartico e commovente - in macchina dove tutto era iniziato - in cui Anna capisce a cosa le sia servito studiare il francese: a dedicare una canzone d'amore, La Javanaise di Serge Gainsbourg ("Nous nous aimions le temps d'une chanson...", "Ci siamo amati per il tempo di una canzone...").

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