SCHEDA DEL FILM

Cinema Mariani Ravenna

lunedì 11 - martedì 12 dicembre

ZUCCHERO SUGAR FORNACIARI

  • Regia: Valentina Zanella, Giangiacomo De Stefano
  • Attori: Zucchero Fornaciari, Bono, Sting, Brian May, Andrea Bocelli
  • Distribuzione: Adler Enterteinment
  • Nazione: Italia 2023
  • Genere: Documentario
  • Durata: 100 minuti
  • Orari

    mar 12: 18.30 - 21.00

    martedì 12 dicembre ore 21.00 ospite in sala il regista Giangiacomo De Stefano

    2Days Cult Movie

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Trama del film

Tutto comincia dal World Wide Tour. In una delle numerose tappe in giro per il mondo Zucchero sta scaldando la voce prima di salire sul palco che "ha una forza magnetica che ti attira". Viene inizialmente inquadrato di spalle. Poi c'è l'attesa, infine il pubblico. Presente e passato s'intrecciano continuamente. La fine degli anni '50 a Roncocesi, il suo paese natale in provincia di Reggio Emilia dove è nato nel 1955, il trasferimento a Forte dei Marmi, le prime partecipazione ai Festival di Castrocaro nel 1981 e poi a Sanremo prima con Una notte che vola via (1982) e di seguito Nuvola (1983) e Donne (1985) arrivata penultima in classifica ma amata dalla critica e balzata in testa nella hit parade da cui parte decisa la sua scalata al

Trailer

Commento

Diretto da Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano, Zucchero Sugar Fornaciari evidenzia l'unicità dell'artista emiliano nel panorama italiano.  Ed è proprio sugli aspetti, anche tecnici, musicali che il documentario è molto curato innanzitutto nel modo in cui mette in luce la sua anima blues nella voce, nel ritmo, nella ricerca delle sue origini anche nel suo viaggio a New Orleans e sulle rive del Mississippi dove il paesaggio ha diverse analogie con quello padano dove è cresciuto. "Mi sembrava di essere nato lì" sottolinea infatti lo stesso cantautore.  In più segue cronologicamente le tappe della sua carriera, la nascita di alcuni brani più famosi come Diamante, dedicata alla nonna a cui era legatissimo, scritta da Francesco De Gregori che ha dovuto cambiare la frase "Aspetterò che aprano i fiorai" in "Aspetterà che aprano i vinai". Poi si passa dalle collaborazioni più importanti come quelle con Randy Jackson, Corrado Rustici e Don Was alle illustri testimonianze come quelle di Bono (che lo definisce un'anima antica), Francesco Guccini (il cui brano preferito è Baila Morena), Brian May, Sting, Paul Young. E ancora, il tour con Pavarotti, i concerti a Londra con Eric Clapton, l'amicizia con Roberto Baggio, l'incontro con Miles Davis colpito da Dune mosse.  C'è tutto quello che serve per ripercorrere l'attività musicale di Zucchero, ascoltare i suoi brani più famosi, rivederlo nelle immagini d'archivio e quindi per conoscere la sua musica e approfondirla. Resta invece un po' più in ombra la dimensione privata anche se il documentario accenna alla depressione quando non trovava più l'energia per fare nulla, saltava il tributo a Ray Charles e leggeva Bukowski perché "stava peggio di me".  Le zone d'ombra ci sono, certamente, come il disorientamento dopo il trasferimento da bambino a Forte dei Marmi. Ma diventano parte di un racconto biografico ben fatto ma che non raggiunge la profondità dell'anima come Zucchero fa con i suoi testi.  Zucchero Sugar Fornaciari non è né una canzone triste né una allegra. Ovviamente c'è l'influenza che ha lasciato in molti artisti (Andrea Bocelli, Salmo, Jack Savoretti) ma la narrazione non diventa mai confessione a cuore aperto come invece riesce a fare, anche se in qualche frammento, la recente miniserie Netflix Vasco. Il supervissuto.  Il cappellaio matto con la voce di cuoio ci apre le porte della sua vita e del suo passato e ci porta con lui seguendo il suo istinto nomade e la sua voglia di portare la sua musica in giro per il mondo. Per questo, a Zucchero Sugar Fornaciari non manca nulla rispetto agli altri documentari biografici musicali. Forse il limite è che non se ne differenzia. (Simone Emiliani - MYmovies)

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