SCHEDA DEL FILM

Cinema Mariani Ravenna

giovedì 22 febbraio

CLUB ZERO

  • Regia: Jessica Hausner
  • Attori: Mia Wasikowska, Sidse Babett Knudsen, Amir El-Masry, Elsa Zylberstein, Sam Hoare
  • Distribuzione: Academy Two
  • Nazione: Austria/Gran Bretagna/Danimarca/Germania/Francia/Qatar 2023
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 110 minuti
  • Orari

    gio 22: 21.00

    Premio Miglior Compositore Europeo European Film Awards 2023

    Partecipano alla serata Marinella Di Stani, psichiatra. Responsabile del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione (DNA) dell'AUSL Romagna e la coordinatrice Tavolo tecnico per i disturbi della nutrizione, dell'alimentazione Francesca Lacchini, psicologa psicoterapeuta familiare, Sara Brandolini, coordinatrice dietista ambito RA FA LU e Giulia D'Alessandro, collaboratore dietista specialista DNA età pediatrico-evolutiva

    Finalmente è giovedì

    Acquista o prenota il biglietto online

Trama del film

Miss Novak, giovane insegnante con ambizioni 'purificatrici', viene assoldata da un liceo privato per tenere un corso nutrizionale innovativo. Dietro la facciata ordinaria, persegue un piano preciso e apparecchia una tavola di "cibo cosmico". Raccolto un gruppo di studenti volontari, lo educa progressivamente al digiuno secondo un rito preciso e un protocollo stretto di meditazione. Il programma diventa presto insostenibile per i partecipanti, ma se qualcuno si congeda, qualcun altro si radicalizza smettendo di nutrirsi per stare meglio e 'alleggerire' il pianeta. Le loro abitudini alimentari verranno completamente stravolte fino a ridursi al nulla, tra lo stupore e l'apprensione dei genitori. Assenti o ingombranti, quando decideranno di agire, per i loro figli sarà già troppo tardi.

Trailer

Commento

Quattro anni dopo Little Joe, insidiosa opera di science-fiction intorno a una pianta geneticamente modificata, Jessica Hausner gira un altro film in lingua inglese, un altro film 'fantastico', una nuova satira gelida e sofisticata del modernismo occidentale.  Allieva di Haneke, con cui condivide lo stesso territorio estetico, e autrice di un cinema crudele e personale, non ha perso il suo tocco per la magnificenza formale delle inquadrature, dei colori e dei suoni che confondono sovente le tracce delle sue intenzioni. Tutto nei suoi film è un segno. In un décor sgombro, i rari accessori lampeggiano come allarmanti indizi, e dentro quadri di maniacale precisione, conduce un nuovo esperimento sociale, ispirandosi liberamente al respirianesimo, la 'disciplina' di chi vive senza mangiare.  I suoi protagonisti si nutrono di aria e di luce, incarnando una forma di assurdità contemporanea in un campus privato che brilla come una moneta nuova. In quello spazio geografico e temporale indefinito, i muri sono verde guano, gli arredi moderni, la moquette arancione. La rigorosa estetica geometrica è in linea con l'istruzione che viene impartita, un discorso igienista ed ecologista che seduce gli studenti (mangiare bene, mangiare meno per preservare la propria salute), prima di legarli a filo doppio a una credenza settaria delirante (non mangiare più per conquistare la giovinezza eterna). Manipolati senza trovare resistenza, i discepoli, tutti ricchi e viziati, vengono progressivamente sottratti all'amministrazione scolastica e all'autorità dei genitori.  Le ingiunzioni dell'insegnante si perfezionano e le uniformi unisex, polo gialla e bermuda cachi, diventano presto troppo larghe per questi martiri adolescenti. Insomma c'è poco da scherzare in Club Zero, che adotta con lo spettatore i metodi estremi di Miss Novak. La sua materia è l'"alimentazione cosciente", il termine è già spaventoso, e consiste nell'ordinare il proprio piatto e poi chiudere gli occhi immaginando di consumarlo, in rigoroso silenzio e dentro un refettorio che assomiglia a un museo d'arte contemporanea. Il metodo potrebbe salvare il pianeta, in rovina per i nostri eccessi. Con un consumo consapevole, insomma, rimandiamo l'apocalisse e purifichiamo il corpo, la mente, la società, parola di Mia Wasikowska che interpreta, monocorde e androgina, la paladina di una pratica nutrizionale di gran moda. Ma dietro la meditazione e la respirazione, sotto la litania di banalità e i mantra da guide (tristi) di sviluppo personale, si rivela il lato oscuro dell'ideologia e di un ideale fondamentalmente semplice: se volete raggiungere la felicità smettete di mangiare.  Tra humour freddo e crudeltà formale, Jessica Hausner punta il dito su le derive contemporanee: le dottrine pericolose e la sfiducia nella scienza. E a questo punto il problema di Club Zero risiede nel suo tono beffardo e fasullo, che si prende costantemente gioco dei suoi personaggi e serve una morale reazionaria sulla stupidità umana, su una (neo)borghesia incapace nel suo isolamento di classe di interessarsi a d'altro che a se stessa.  Regista dell'invisibile e del fuori campo, questa volta si avvicina al più estremo dei campi off, la fede, l'aldilà, la morte. Il risultato è ambiguo. Nel mondo plastico di Jessica Hausner, non parallelo ma perpendicolare, così perfettamente simmetrico al nostro e al suo discorso, gli umani sono orribili e hanno due possibilità: l'apocalisse ecologica o il suicidio collettivo. Gli umani sono soprattutto stupidi, slogan vecchio di cui siamo disposti a ridere o forse no. Perché Club Zero è un piatto servito freddo e difficile da digerire nella sua radicale assenza d'amore. (Marzia Gandolfi - MYmovies)

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