SCHEDA DEL FILM

Cinema Italia Faenza

domenica 22 settembre - matinée ore 10

FINCHÉ NOTTE NON CI SEPARI

  • Regia: Riccardo Antonaroli
  • Attori: Pilar Fogliati, Filippo Scicchitano, Francesco Pannofino, Giorgio Tirabassi
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Nazione: Italia 2024
  • Genere: Commedia
  • Orari

    dom 22: 10.00

    Matinée al Cinema Italia

    Cinema + aperitivo € 9,00

    con stuzzichini e calice di vino

Trama del film

Una prima notte di nozze che si tramuterà in un viaggio notturno capace di far riflettere - tra una risata e l’altra - sul matrimonio, i suoi compromessi e sull’eterno mistero dell’amore.

Trailer

Commento

Se Finché notte non ci separi avesse un manuale di istruzioni per l'uso, o meglio per la visione, leggeremmo al punto 1 del libretto, sottolineato due volte: "Il film di Riccardo Antonaroli non è una commedia romantica". Significa forse che dobbiamo aspettarci un dramma sentimentale o magari un melò? Niente affatto, ma siccome la vicenda di una notte di una coppia appena sposata comincia immediatamente dopo il "vissero felici e contenti”, anzi dovrebbe essere la dimostrazione di questa frase che abbiamo letto milioni di volte, non è assolutamente necessario che sia un profluvio di tenerezze e cuoricini. E infatti un anello trovato nella tasca dello sposo precipita Eleonora e Valerio in un tourbillon di dubbi e discussioni, litigate e inseguimenti, insomma in un girovagare che nel trailer e nelle foto del film è esemplificato dalle sneakers super cool di lei.  Sempre sul libro di istruzioni ci troveremmo a leggere che la prima collaborazione davanti alla macchina da presa fra Pilar Fogliati e Filippo Scicchitano è una fotografia dei nostri adorati millennials, generazione digitale ma nata analogica che vive costantemente nell’attesa di qualcosa e trasforma la propria precarietà lavorativa in precarietà dei sentimenti. Chiamateli o no bambinoni, ma sta di fatto che questi trentenni procrastinano volentieri il vero e proprio ingresso nell’età adulta, che poi significa avere delle responsabilità. Tutto ciò si vede e non si vede in Finché notte non ci separi ed è evidente più in Eleonora che in Valerio, perché lui, in fondo, è un family man, mentre lei è terrorizzata dal "per sempre" che il rito nuziale suggella. E allora come si fa? Si fa che nella notte delle bugie e delle mezze verità ci si prende un altro po’ di tempo per "elaborare" un passo forse più lungo della gamba.  Il punto 3 di un'ipotetica guida al film sarebbe dedicato all'origine della storia che gli sceneggiatori di Finché notte non ci separi hanno sottoposto all'attenzione di Riccardo Antonaroli e che è il remake italiano, o meglio romano, della commedia israeliana Honeymood. Se diciamo "romano" è perché la capitale d’Italia è un altro personaggio del film e si mostra in uno splendore che viene fuori alla chetichella quando il traffico impazzito non stringe più nella sua morsa gli automobilisti e le mandrie di turisti sono rientrate nei recinti.  Nel punto 4, invece, ci piacerebbe scoprire se la città da cartolina che ammiriamo quasi con commozione sia frutto o meno di una precisa intenzione. Certamente il film è un atto d’amore per il luogo che ha dato i natali a Giulio Cesare e ad Augusto, ma dietro alla perfezione di monumenti e chiese è chiaro che si nasconde, se non il marcio, almeno il tarlo del dubbio e le promesse che forse non saranno mantenute. E a proposito di promesse, il matrimonio nel film fa paura perché Eleonora e Valerio provano a considerarlo la risposta a tutti gli interrogativi e la soluzione di tutti i problemi, come se l'abito bianco e una notte nell'albergo più bello della città significassero il superamento della difficoltà di convivere con le proprie emozioni.  "La notte ha il suo profumo, puoi cascarci dentro, non ti vede nessuno" cantava Lucio Dalla ne "La notte dei miracoli", ed effettivamente Valerio ed Eleonora ci cascano in questa notte nella quale il passato non si è ancora trasformato in passato e che diventa teatro di una commedia recitata da una piccola galleria di personaggi secondari. Fra questi i più riusciti sono i genitori di Valerio, interpretati da Giorgio Tirabassi e Lucia Ocone. È bello che la parte divertente del film sia tutta nelle loro mani, mentre ai protagonisti è affidato il lato malinconico. Di questo ci saremmo accorti anche senza l'ipotetico libretto di istruzioni, che non avremmo consultato nemmeno per scoprire che l’ex fidanzato regista di Eleonora, che ha il volto di Claudio Colica, appartiene a una categoria di persone che trascende i secula seculorum: quella dell’artista narcisista affetto da delirio di onnipotenza.  Godibile e originale, Finché notte non ci separi non è mai noioso, ma forse, nel tentativo di renderlo scorrevole, gli sceneggiatori hanno sacrificato un po’ del necessario approfondimento psicologico, privando il racconto di quel respiro ampio che, laddove manca, rende un film frammentario.  Un’ultima cosa, che probabilmente non sta scritta da nessuna parte. Quando un film è brutto, è brutto anche il poster. Il manifesto di Finché notte non ci separi ci piace molto, con Scicchitano e la Fogliati distesi su un letto con i vestiti indosso e uno da capo e uno da piedi, e difatti ci è sembrato che regista e interpreti abbiano fatto un ottimo lavoro nonostante le imperfezioni di cui sopra, anche perché il film non assomiglia nemmeno un po' a quell'infinità di commedie italiane tutte uguali che negli ultimi anni hanno fiaccato il genere. (Carola Proto - Comingsoon)

TOP